LA MIA VITA SUL BICORNO (AZGHYIN USHTYKZYN' AZABY) |
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di Ermek Shinarbaev
(Kazakhstan, 1992)
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Estate ad Alma Ata: un'apprendista-poeta, i suoi amici, le sue amiche d'un giorno. E, come sola costante, la voce di Maria Callas.. La noia, lo smarrimento che non ha nemmeno la forza di tradursi in disperazione; l'alcool, la droga, il suicidio. Un quadro nuovo, una società che nuova non è ancora, per una storia che le lost generations dalle nostre parti hanno vissuto cosi tante volte. Eustache, rivisto dal Kazak; rivissuto sul viso indimenticabile di un giovane protagonista scavato nel tempo. Con una splendida citazione, quella della scena più celebre del SALÒ di Pasolini, che illumina tutto il film di una sua luce particolare: il " mangiar m... " tanto più politico della deriva esistenziale. Un Pardo d'Oro non proprio commerciale, ma di certo significativo.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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